Palazzo Zaccaria Pallavicino – FASArchitetti:
Ergo, 1947 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino wool. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Mi-Carême (Mid-Lent), circa 1925 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino, alpaca, mohair wool, hand warm-wash, dry flat in shade. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Trois Mimes (Trois Clowns), 1936 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino wool. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Vol d’oiseau (Bird’s Eye), 1949 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino wool. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
La baigneuse (The bather), 1924–1927 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino wool. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Spring (Printemps), ca. 1937-1938/1943 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino, alpaca, mohair wool, hand warm-wash, dry flat in shade. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
La femme au masque, 1938 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino and alpacar wool. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Geai bleu, 1938–1939 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino and alpacar wool. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Untitled (Match-Woman I), 1920 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino andmohair wool. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Untitled, ca 1920– Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino, alpaca, mohair wool, hand warm-wash, dry flat in shade. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Voiles, ca. 1911 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino, alpaca, mohair wool, hand warm-wash, dry flat in shade. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Untitled, 1920 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino, alpaca, mohair wool, hand warm-wash, dry flat in shade. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Paysage à Cassis, 1911-12 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino, alpaca, mohair wool, hand warm-wash, dry flat in shade. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Idylle, 1927 – Collectible Picabia, 2023, hand-knitted with merino, alpaca, mohair wool, hand warm-wash, dry flat in shade. Courtesy of the artist and Emanuela Campoli, Paris.
Victoria Colmegna (1986, AR) esplora le dinamiche che caratterizzano i sistemi sociali chiusi. La sua pratica artistica si concentra su un’osservazione che ha come oggetto la creazione dell’opera d’arte da parte dell’artista amatoriale, fino al punto in cui questa diventa una forma di autolesionismo o di auto-abuso. Le opere di Victoria Colmegna sono spesso caratterizzate da un’eccessiva cura dei dettagli, e da una vena popolare che le rende in qualche modo apocrife e transpersonali, come se queste fossero il risultato di un’azione collettiva piuttosto che individuale. Mescolando, impegnando, ospitando e invitando, Colmegna cerca, attraverso l’arte, di risolvere il dilemma irrisolto dell’autostima. Il suo lavoro si situa in una zona di confine dove moda, fan-item e memorabilia si intrecciano creando un frenetico salto di frontiera tra industrie e culture disomogenee. Questo approccio le permette di esplorare nuove forme espressive, mettendo in questione le convenzioni ormai tradizionali dell’arte contemporanea.
La mostra presso Palazzo Zaccaria Pallavicino raccoglie un gruppo di maglioni da collezione tratti dal catalogo ragionato delle opere di Francis Picabia. L’opera si muove freneticamente tra diverse industrie: design di moda, cimeli di famiglia, beni artistici. Sempre più intrecciate tra loro nel settore della produzione di beni di lusso, la moda e l’arte si confondono in un modello industriale che ‘pensa’ sempre più per stagioni. I maglioni lavorati a mano di Colmegna erano inizialmente destinati a essere indossati dai figli dei collezionisti, per trasformarsi così in una modalità espositiva, e in un modo per “contagiare” un tipo di consumatore. La serie, che finora comprende più di 60 maglioni, intende trasformare in maglione tutte le opere del catalogo di Picabia, alludendo a idee più tradizionali sul collezionismo, come la competizione per l’acquisizione delle opere e l’attaccamento emotivo a un lungo inseguimento, che però non può mai esser portato a termine.
Mostre principalii: Ênfant Gaté, Galleria Emanuela Campoli, Parigi / The Cure, Fitzpatrick Gallery – CFA, Milano / Love Needs Care, Weiss Falk, Zurigo / Mirror, Stage, Baby Introspective, Schwarzcafé LUMA Foundation, Zurigo. Mostre collettive; Chapter III, Weiss Falk, Giappone / September Issues, Peres Projects, Milano / Retail Apocalypse, Centre Canadien d’Architecture, Montreal / Haunted Haus, Swiss Institute, New York / Sartor Resartus, HFKD, Holstebro.