Loggia dei Militi

L’edificio è di proprietà del Comune di Cremona e attualmente ospita alcuni uffici fiscali della municipalità. Sotto il portico si conserva un gruppo scultoreo che rappresenta l’emblema cittadino.

– da Cremona, guida alla visita della città (a cura di Bruno Dordoni), Ente Provinciale per il Turismo, 1982:

[…] La Loggia dei Militi, con le alte arcate ogivali sul fronte e sul fianco, le grandi trifore e bifore gotiche elegantemente decorate in cotto e la linea di gronda ad archetti sormontata dalla slanciata merlatura, costituisce uno degli edifici civili più belli dell’architettura gotica Lombarda. Tra gli archi della fronte è murata la lapide di fondazione del 1292 con al centro il Gonfalone del Comune affiancato dai leoni delle quattro porte o quartieri: Porta Ariberta, Pertusia, Natali e San Lorenzo. L’unico salone superiore, austeramente in cotto coperto da capriate lignee, era destinato alle riunioni dei Comandanti delle Milizie Comunali. Divenuto successivamente Palazzo dei Cavalieri, nel 1557 fu destinato a sede del Collegio dei Giureconsulti. Vi si accedeva mediante una angusta scala sul lato Sud che, portando i magistrati alla sala delle riunioni, venne dal popolo malignamente chiamata scala dei lupi. Soppresso il collegio nel 1786, vi vennero trasferiti gli uffici dei Dugali [ossia dell’amministrazione di argini e dugali; ndr], che occuparono sia la sala superiore che i vani inferiori già ricavati in epoca assai precedente dalla chiusura delle arcate ogivali. Nel 1871 La Loggia venne riportata al suo stato primitivo, compresa la riapertura del portico, dell’architetto Vincenzo Marchetti. La denominazione di Palazzo dei Gonfalonieri, che qualche volta si riscontra, è totalmente errata, non avendo alcun riferimento con le vicende e le varie destinazioni dell’edificio. Sotto il portico è stato recentemente collocato un grande stemma marmoreo di Cremona, già fastigio della demolita Porta Romana, d’epoca Napoleonica. I due Ercole che lo sorreggono vogliono ricordare L’antica leggenda secondo la quale affondare la città sarebbe stato nella notte dei tempi il mitico eroe. […]