Luca De Angelis

Palazzo Vidoni:

Madrigale, 2024, stampa su tessuto, m 10 x 2.

Ph: Chico/Ercoli/Rossetti

Palazzo Affaitati:

1. Notte sopra la brughiera, 2024, olio su lino, cm 180 x 140.

2. Ritratto, 2023, olio su lino, cm 24 x 18.

Ph: Chico/Ercoli/Rossetti

Per Luca De Angelis (1980, IT) la figurazione è una strategia volta a stabilire un legame profondo con lo spettatore. L’opera è ancorata alla realtà, radicata nella storia dell’arte e nel rapporto umano con l’immagine, imprescindibile punto di partenza. Il vissuto, anche nella prospettiva storica, è il presupposto che l’artista utilizza per avviare il proprio processo di trasfigurazione del reale; la pratica artistica è per De Angelis un modo di attivare momenti di rivelazione. La realtà in questione è di natura sfuggente. Lo spettatore si trova così a riflettere sulla sua stessa percezione della realtà e delle molteplici interpretazioni che essa comporta.

L’opera Madrigale (2024), creata appositamente per Cremona Contemporanea da Luca De Angelis, è un’interpretazione contemporanea dello storico stemma della città di Cremona, noto per simboleggiare la libertà e l’indipendenza dal Sacro Romano Impero. Nello stemma originale, un braccio stringe una palla d’oro, rappresentando la vittoria di Zanén de la Bàla (Giovanni Baldesio) su un principe imperiale, che garantì l’autonomia della città. De Angelis ha reinterpretato questo simbolo, mantenendo la sfera ma privandola del suo oro caratteristico, adottando invece il colore rosso che sfuma nel bianco, colori rappresentativi di Cremona. La sua installazione, chiamata “Madrigale”, enfatizza la forma rettangolare dello stendardo, esasperandone i limiti e facendolo cadere al suolo come un’icona fuori scala: questa sproporzione vuole sottolineare a sua volta il legame simbolico-storico tra terra e cielo, con la natura che avvolge la sfera come un sole nascente.
Anche lo stesso titolo è un omaggio alla città, richiamando il componimento poetico e musicale realizzato da Monteverdi nel Cinquecento, nativo di Cremona e, al contempo, la scelta di questo termine è per il suo
ipotetico rimando etimologico: la parola infatti potrebbe derivare da “madrugada”, traduzione spagnola per “alba”, la quale riflette perfettamente l’immagine evocata dall’opera presentata.

Notte sopra la brughiera (2024) è stata realizzata per il Palazzo Affaitati e installata nella Sala Manfredini, che conclude il percorso del palazzo: la sala è caratterizzata da un fascino misterioso che invita al silenzio e alla riflessione ed è solitamente utilizzata per concerti, la quale infatti, per l’occasione, mantiene la presenza di un pianoforte a coda che aggiunge ulteriore fascino all’ambiente. De Angelis ha riflettuto sulla figura del viandante, del vagabondo viaggiatore che ha suscitato il suo interesse negli ultimi tempi. Questo personaggio nomade è incline a una condizione sfuggente e indefinita, evocando un’epoca che sembra appartenere esclusivamente a un passato dimenticato. Le tonalità cromatiche utilizzate
dall’artista contrastano con i grigi della sala, rendendo l’atmosfera “aliena” e provocando un effetto
disturbante.

Mostre principali: Nadir, 2023, Annarumma Gallery, Napoli / La stagione straniera, 2022, Fondazione Coppola, Vicenza  / Messinscena, 2018, Palazzo Ducale di Urbino /  Portrait of a man, 2016, Remont, Belgrado. Tra i premi: Level 0, 2021, Fondazione Coppola e Art Verona / Premio COMBAT, 2014 / Premio Fondazione Francesco Fabbri, 2013.