Linda Carrara (Villa d’Adda, 1984) vive e lavora tra Milano e Bruxelles. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Milano e ha conseguito un master presso la Kask School di Gent. Le sue mostre personali si sono tenute in gallerie importanti come Boccanera Gallery di Trento, Rizzuto Gallery, Gallerie Iraqui di Mosca e l’Italian Cultural Institute of Bruxelles. Ha partecipato anche a mostre collettive a livello nazionale e internazionale, ad esempio a Fondazione ICA Milano, Casa Testori di Novate Milanese o al Contemporary Art Center FABRIKA di Mosca. Anni del suo lavoro sono stati dedicati alla natura morta e alla ricerca materica e tecnica che ne deriva. Carrara ha trovato nella tecnica del frottage un modo per conservare la traccia dei suoi luoghi, prendendone l’impronta senza dare rappresentazione diretta. L’oggetto diventa pretesto e la pittura soggetto di una logica figurativa. I suoi lavori si compongono di vari livelli pittorici, stratificati e sovrapposti. L’indagine dell’artista si sviluppa sulla limitazione umana e l’incapacità di razionalizzare la vita e gli eventi, che si traduce in pittura attraverso la rappresentazione incompleta. Uno stato di sospensione. L’intenzione è quella di evocare, senza raccontare nulla, in bilico tra realtà̀ e finzione.
All’interno di Cremona Contemporanea – Art Week, Linda Carrara presenta, presso il Palazzo del Comune, un nucleo di opere composto da: Polittico (chôra), False Carrara Marble e La Prima Passeggiata che segnano la prima tappa dell’artista nella città.
Questo elegante percorso di opere è posto in relazione con un altro lavoro, frutto di un dialogo, installato presso il laboratorio di restauro in via Robolotti. Carrara ha scelto di intervenire nel progetto con delle opere pittoriche dove emerge lo studio, sviluppato dall’artista negli ultimi anni, del frottage che realizza con la pittura ad olio. Questa tecnica permette di rubare la forma di un oggetto attraverso i suoi dettagli, ma senza rappresentarlo, prendendo direttamente dal reale. Reale e immaginario naturalistico sono qui sempre in relazione, basti pensare, ad esempio, all’installazione pittorica Chôra o alla serie dei “falsi marmi di Carrara”, che si ricollegano all’aspetto figurativo e dove decisi vezzi stilistici – come lo scotch come un trompe d’oeil – ingannano il reale. La pittura di Linda gioca in maniera colta sull’aspetto decorativo della pittura dei maestri ai quali si ispira, da Giotto a Beato Angelico. Anche la scelta della rappresentazione pittorica del finto marmo sottolinea il legame diretto con la linfa vitale e il mondo animale, vegetale e umano, elementi che riportano in superficie un flusso di vene. La decisione di installarle in una sala dove il marmo è protagonista è stata appositamente presa per creare un cortocircuito tra ciò che è vero e ciò che è falso, oltre che sul valore stesso della materia.