Adelisa Selimbašić

Adelisa Selimbašić (Karlsruhe, 1996) è un’artista visiva che vive e lavora a Milano. Studia presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e nel corso degli anni partecipa a concorsi, tra cui il Premio Arte Laguna nel 2018, e a mostre presso musei come il Nikola Tesla Museum a Zagreb, e gallerie tra cui IPERCUBO a Milano e Sunny Art Gallery a Londra. Un suo murales dal 2022 circonda la Cittadella degli Archivi a Milano. Nel 2023 vince una residenza a New York: esperienza che attiva una nuova percezione e ricerca sulla pittura. La ricerca artistica di Adelisa Selimbašić si fonda sulla pratica pittorica, volta a indagare le politiche e le pratiche del relativismo culturale attraverso i corpi e le loro attitudini. I corpi rappresentati diventano un mezzo attraverso cui indagare le dinamiche sociali dell’essere umano, e attraverso cui l’artista si aliena rispetto le classiche regole della composizione pittorica. I corpi sono mostrati nella loro naturalezza come agenti di un discorso politico volto alla riscoperta dell’intimità.

All’interno di Cremona Contemporanea – Art Week, Adelisa Selimbašić, presso Palazzo Affaitati, presenta il nuovo lavoro Gioco del ponte realizzato specificatamente per l’evento. 

Adelisa Selimbašić, Gioco del ponte, 2023, legno, acciaio e tela dipinta, 640 x 250 x 412 m – Ph. Andrea Rossetti

L’opera rimanda alla posizione del ponte, usuale nella pratica del gioco in età infantile. Si tratta di un primo approccio al corpo, alle sue potenzialità, ma anche ai complessi e alle insicurezze ad esso legate. Non è data attenzione all’identità dei soggetti rappresentati, bensì vengono celebrate le loro differenti fisicità. Il senso di inadeguatezza sparisce dando spazio ad un momento di leggerezza, accettazione, femminilità ed appartenenza. 

A Palazzo Fodri – PQV Fine Arts, l’artista analizza la naturale ambiguità dei corpi in un’altra serie di pitture che rappresentano una visione aperta riguardo la corporeità e l’estrinseca necessità di identificazione.

Adelisa Selimbašić, Tornata a piangere, 2022, olio su tela, 100 x 70 cm e Valdrin Thaqi, Definition IV, 2023, olio su tela, 95 x 75 cm – Ph. Andrea Rossetti

Al visitatore, le figure consacrate ad una femminilità espressiva, appaiono sconosciute; i volti sono appena accennati, il colore della pelle è cangiante e differisce per ogni figura, il possibile genere di appartenenza non viene rivelato: sono opere che parlano attraverso i molteplici livelli di identificazione di chi le osserva, che riemergono attraverso i gesti e gli atteggiamenti catturati dall’artista. Sono proprio i gesti e gli atteggiamenti delle figure a definire la loro storia, a raccontarsi, utilizzando un linguaggio indefinito ed estremamente variegato, che viene delicatamente evocato attraverso dei bordi frastagliati che non isolano l’opera. Le narrazioni che lo spettatore accoglie sono molteplici, l’opera non cerca di rivelare un preciso significato, ma permette al pubblico di tratteggiarlo in base ad un vissuto quotidiano. Adelisa Selimbasič riaccende l’indefinito, si trova a suo agio all’interno del mondo impresso nella tela; un’alterità luminosa, libera e ironica, che invita lo spettatore ad entrarvi.